Domande ricorrenti

Di seguito alcune domande che spesso ci vengono poste dai nostri pazienti

Sì. Le malattie cardiache e la malattia parodontale hanno correlazioni dovute all'influenza che la malattia parodontale può esercitare sulle malattie cardiache. La malattia parodontale è sostanzialmente un'infezione batterica, i batteri possono entrare nel circolo ematico ed agire come fattori aggravanti di alcune malattie cardiache, come le malattie coronariche o le endocarditi infettive.

I denti possono diventare sensibili per diverse ragioni. Le più comuni sono la carie dentaria e la malattia parodontale. In caso di sensibilità dei denti è consigliato recarsi dal propio dentista per una valutazione delle possibili cause e della relativa terapia.

Sì. Esistono correlazioni che riguardano il rischio aumentato di ammalare di malattia parodontale per i pazienti diabetici. Il diabete mellito oggi è considerato uno dei principali fattori di rischio per la malattia parodontale. Esistono inoltre correlazioni tra gli effetti migliorativi della terapiaper la malattia parodontale sui valori della glicemia nei pazientidiabetici. In caso di diagnosi medica di una forma di diabete è consigliato recarsi dal proprio parodontologo per una visita.

Le diagnosi di malattia parodontale viene effettuata dal dentista attraverso una serie di strumenti diagnostici quali l'anamnesi, l'esame obiettivo della bocca,le radiografie ed eventuali esami di laboratorio. Uno strumento fondamentale per fare diagnosi è la sonda parodontale che serve a rilevare la presenza di tasche a livello dei tessuti parodontali. La formazione di una tasca quasi sempre indica la presenza di malattia parodontale.

Il filo interdentale è utile a rimuovere la placca batterica che si accumula tra un dente e l'altro.

Il fumo rende più grave la paradontite che porta alla perdita dei denti. Le macchie da fumo favoriscono l'accumulo di placca batterica intorno ai denti.

Le gengive sanguinano quando non c'è una costante e corretta igiene orale; l'accumulo di placca batterica crea infiammazione che come primo segno si manifesta con il sanguinamento gengivale.

La frequenza dei richiami igienici professionali dipende da molti fattori tra i quali uno dei più importanti è la capacità del paziente di collaborare con l'igiene domiciliare, essa pertanto dovrà essere decisa individualmente dall'odontoiatra.

L'impianto è una sorta di radice artificiale su cui si possono ricostruire i denti mancanti. Gli impianti più usati sono fatti di titanio, che si unisce intimamente all'osso senza dar luogo a reazioni avverse.

Il parodontologo si occupa della prevenzione e cura dei tessuti (gengiva e osso) che circondano i denti e gli impianti.

No, ma solo se è eseguito correttamente.

Vanno bene entrambi, a patto che la metodica venga eseguita correttamente.

La tasca parodontale è uno spazio tra dente e gengiva creatosi in seguito alla distruzione dei tessuti che circondano il dente (gengiva e osso). Il dentista, attraverso l'uso di una sonda parodontale, è in gradodi evidenziare la presenza e la profondità.

La placca batterica, se non rimossa dalle superfici dentali,può andare incontro a calcificazione per precipitazione di sali di calcio e fosfati presenti nella saliva.

Domande?

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